Una Papera per amica

Archivio per dicembre, 2012

Buon Anno Nuovo!

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Scusatemi se ultimamente sono in rete meno di quanto vorrei, ma le feste sono tutta una corsa e un paio di giorni fa mi sono ritrovata dal dottore a pensare ” E’ la prima volta in una settimana che stò seduta mezz’ora”. Poichè sono in fase di partenza e vado in un posto dove non mi porto dietro il pc vi lascio ( momentaneamente ) con un racconto che mi ha molto colpita

“Vi fu un tempo , in cui tutti gli uomini erano delle divinità.Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma – signore degli dei – decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto, dove fosse impossibile trovarlo.Il grande problema fu dunque quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero di nascondere la divinità dell’uomo nella Terra.

Ma Brahma rispose che non bastava, perché l’uomo avrebbe scavato un giorno le profondità della terra e l’avrebbe ritrovata. Gli dei allora proposero di gettare la divinità dell’uomo nel più profondo degli oceani.

Ma ancora Brahma rispose che non bastava, perché l’uomo avrebbe un giorno esplorato le cavità di tutti gli oceani e sicuramente l’avrebbe ritrovata e portata in superficie.

Allora gli dei conclusero che non sapevano dove nascondere la divinità dell’uomo, perché non sembrava esistere un luogo alcuno che l’uomo non possa una volta raggiungere. E fu così che Brahma intervenne direttamente e nascose la divinità dell’uomo nel suo io più profondo e segreto, perché era il solo posto dove non gli sarebbe mai venuto in mente di cercarla.A partire da quel tempo – conclude la leggenda -l’uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa, che si trova solo dentro di lui”.

 

Buon Anno Nuovo, con l’augurio che quest’anno ciascuno di noi possa davvero guardarsi dentro!

Un bacio!

Concorso docenti

” Spes ultima dea est et omnium rerum pretiosissima, quia sine Spe homines vivere nequiet “.

Ed è sempre un buon modo per iniziare a scrivere sul Blog ed anche un’eccellente modo di vivere visti i tempi.

” La speranza è l’ultima dea e la più preziosa di tutte le cose, poichè senza speranza gli uomini non possono vivere “.

Confesso, ero una dei tantissimi docenti precari a concorrere per una di quelle 11.542 cattedre. Detto così sembrano tante, invece sono poche, pochissime, per chi da piccola se le chiedevano cosa voleva fare diceva ” la professoressa “.

La figlia di operai che con fatica realizza il sogno dopo un’infinità di esami e tanti sacrifici da parte dei genitori, una delle tante professoresse senza cattedra ma che potendo insegnerebbero anche gratis, solo per il piacere di formare giovani menti.

Ed eccolo lì il sogno, con persone che se intervistate sulla partecipazione al concorso ammettono senza falsi pudori che lo fanno per il ” posto fisso “.

E quella che i miei professori chiamavano ” la devozione “?

E il piacere d’ istruire?

C’è anche quella al concorso, la signora seduta accanto a me mi chiede ” Ma quanti anni hai ?” e io  le rispondo, e ottengo un ” Ma sei giovanissima, hai l’età di mia figlia! “.

Così iniziamo a parlare e lei mi racconta di ventiquattro anni da insegnante precaria di inglese ma lo fà con una tale passione nei confronti del suo lavoro e dei suoi ragazzi che io mi sento piccola piccola, seduta lì a tentare la sorte.

Si, avete letto bene, la sorte…..cinquanta minuti per cinquanta domande ingiuste, inique, che non hanno nulla a che fare con nessuna materia, tranne le 18 di grammatica.

Quanti di voi hanno mai smontato un pc per guardare com’è fatto dentro? Chi di voi è appassionato della settimana enigmistica ( perchè questo erano le 18 domande di ” logica ” )? Chi usa tutti i programmi applicativi del suo pc?

Potrei continuare ma la lista è lunga.

Una collega mia coetanea propone ” Facciamole fare ai parlamentari e buttiamo fuori chi non ci  riesce “. ”  Ottimo ” ribatto, ” così svuotiamo il Parlamento “. Sarebbe una bella sfoltita!

Poi la mia collega precaria da ventiquattro anni mi dice ” comunque vada oggi non rinunciare al tuo sogno “. E io penso che sì, potrebbe essere mia madre e che spero con tutto il cuore che questo quiz ingiusto lo superi, che realizzi il suo perchè lo merita più di me, che ci sono così tanti precari nelle liste in esaurimento che questo maxiconcorso è una falsa dispendiosa perchè basterebbe assumere gli insegnanti che già abbiamo.

Non voglio per i miei  futuri figli docenti che insegnano per ” amore del posto fisso “, avrei voluto qualcuno come la donna seduta accanto a me che avrà anche l’età di mia madre ma possiede esperienza da vendere e passione innata!

Vorrei essere come quella professoressa tra una ventina d’anni, ancora con la stessa passione.

Quiz non superato ma sapete una cosa? Ne è valsa la pena solo per i professori con i quali ho parlato. L’augurio? Che tutti ne abbiano o ne abbiano avuto almeno uno così.

Un bacio!