L’altro
Sarà una reazione atavica, tipo istinto di sopravvivenza, ma quando due specie nuove si incontrano una delle due soccombe. Questione di genetica forse.
Ma i migranti no, quelli sono proprio la nostra specie, ma ne siamo terrorizzati. Li trattiamo peggio di quando gli immigrati in America eravamo noi italiani. Perché ” l’alto fa paura o almeno sospetto “.
Poi ci pensa un ragazzino a dirci la verità, quella a cui noi bravi cittadini dell’ Unione Europea non avevamo pensato: ” Sistemate le cose a casa nostra e noi torniamo in Libia “. Perché quello che ci dimentichiamo sempre è che non sono qui in gita di piacere, sono qui perché disperati, perché da loro piovono bombe. Se fossimo noi ad avere lo stesso ” problemino ” non faremmo la stessa cosa? la prima cosa che ha imparato l’essere umano come specie è la sopravvivenza, la seconda purtroppo ad avere paura dell’altro.
La scorsa settimana dovevo prendere il treno alla Stazione Tiburtina, come faccio tutte le settimane, e a zia di mia madre mi fa: ” Stai attenta è pieno di quegli immigrati “.
Ecco parliamone: ho conosciuto italiani molto più pericolosi. Chiunque vuole può farsi un giro con il 548, quello che ferma davanti alla stazione, davanti al piazzale est, dove ci sono le ” loro tende “. Tra esercito e croce rossa quella stazione non è mai stata più sicura, li sorvegliano a vista, cosa che ogni tanto dovrebbero fare con i nostri connazionali: se non erro lo stupratore seriale della stazione, preso 5 mesi fa era uno ” dei nostri “.
La verità sono tende di plastica con 40°, una rete di due metri e dietro occhi scuri, disperati, che ti fanno vergognare di essere la specie più evoluta, sicuramente la più egoista, l’unica che delle guerre ha fatto un’arte e poi non pensa alle conseguenze.